Alessandro Ghigi nel suo periodo di rettorato, dal dicembre 1930 all’agosto 1943, dette un nuovo e moderno assetto edilizio all’Ateneo bolognese e una degna collocazione dei preziosi materiali museali degli Istituti universitari, All’inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso i musei versavano in gravi condizioni. Per Ghigi non si trattava di incrementare, ma semplicemente di conservare collezioni spesso rarissime, documenti insostituibili raccolti da esploratori, studiosi, avventurieri e contenenti tipi ed esemplari di nuove specie e sottospecie. Ghigi credeva fermamente nel ruolo di Musei, Orti botanici e Giardini zoologici come centri di formazione, conservazione e ricerca, ma anche come strumenti di fondamentale importanza per la divulgazione nel campo delle Scienze, destinati non soltanto a far conoscere gli oggetti naturali in sé, ma anche le correlazioni esistenti tra gli organismi e l’ambiente. Ghigi anche dopo il suo pensionamento continuò a seguire l’amato Museo di Zoologia, aperto al pubblico il 9 ottobre 1949, nella nuova veste di Presidente della Commisione per la Protezione della Natura del C.N.R.