CAPPELLACCIA Galerida cristata (Linnaeus, 1758)
Distribuzione – La Cappellaccia è una specie sedentaria e localmente migratrice con abitudini migratorie molto diverse. È diffusa con 26 sottospecie in un ampio areale, che comprende quasi tutta l’Europa dalla Danimarca al Mediterraneo, il Nord Africa a Sud fino al Kenya, l’Asia centro-meridionale dalla Turchia alla Corea.
In Italia è sedentaria nidificante e irregolarmente migratrice; nidifica negli ambienti pianeggianti dalla Val Padana alla Sicilia. È assente in Sardegna.
Habitat – Frequenta gli ambienti steppici: terreni incolti, aridi, pietrosi, zone semidesertiche, lande coltivate preferibilmente a foraggere, campi arati; spesso si insedia nei pressi dei centri abitati.
Comportamento – Di abitudini solitarie e territoriali durante il periodo riproduttivo, nel restante periodo dell’anno si riunisce in gruppi di pochi individui. Sul terreno cammina e corre rapidamente. Possiede un volo più lento rispetto a quello degli altri Alaudidi, con ampie battute d’ala e continue scivolate. Si posa su cespugli, muriccioli, cavi aerei, costruzioni, ma di rado sugli alberi.
Alimentazione – Si ciba di semi di varie piante erbacee e, in primavera ed estate, di Insetti e loro larve. Caratteristica è l’abitudine di ricercare semi e insetti non digeriti tra gli escrementi degli animali domestici, specialmente cavalli.
Riproduzione – La stagione riproduttiva inizia a marzo. I maschi si esibiscono in voli canori di corteggiamento simili a quelli dell’Allodola, ma più brevi e più vicini al suolo. Pare che alla sola femmina competa la costruzione del nido in una depressione del terreno al riparo di un ciuffo d’erba, di un cespuglio o di una zolla. Il nido a forma di coppa è composto da erba secca, radichette ed altro materiale grossolano; l’interno viene tappezzato di crini e piume. Nell’anno compie due o tre covate tra aprile e giugno. Le 3-5 uova deposte vengono incubate esclusivamente dalla femmina per 12-13 giorni. Il maschio, pur restando nei pressi del nido, non partecipa alla cova né provvede a procurare il cibo alla compagna. I pulcini sono nidicoli e vengono accuditi da entrambi i genitori; possono lasciare il nido all’età di circa 9 giorni, ancor prima di saper volare, ma vi ritornano al calar del sole per qualche giorno ancora. Raggiunta la seconda settimana di vita i giovani sono atti al volo.
Status e conservazione – La specie in Europa è considerata in uno stato di conservazione sfavorevole a causa delle trasformazioni ambientali e dell’uso di pesticidi in agricoltura, ed è segnalata in diminuzione.
Livello di protezione – La Cappellaccia è specie: protetta e il cui sfruttamento non dovrà comprometterne la sopravvivenza (Convenzione di Berna, all. III); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).
Mario Spagnesi