CINCIA ALPESTRE  Poecile montanus  (Conrad, 1827)

Distribuzione – La Cincia alpestre è una specie politipica diffusa in tutta la Regione Paleartica nelle zone boreali, temperate e montane. È sedentaria, per quanto alcune delle popolazioni più settentrionali in alcuni anni compiono movimenti di tipo irruttivo. In Europa l’areale comprende Inghilterra, Penisola Scandinava, Europa centro-orientale a Sud fino alle Alpi, Balcani e Russia sud-orientale.

In Italia nidifica sull’intero arco alpino e probabilmente, con piccole popolazioni localizzate, nell’Appennino centro-meridionale. Le maggiori densità si osservano ad altitudini comprese tra i 1.000 e i 2.000 metri.

Habitat – Frequenta le foreste boreali di conifere, i boschi umidi di betulle e salici e le foreste d’alta montagna.

Comportamento – Conduce per lo più una vita solitaria o in coppia, sebbene durante l’autunno e l’inverno possa associarsi in piccoli gruppi con altre cince o con specie affini come il Regolo, il Rampichino, il Picchio muratore. Rispetto alla Cincia bigia ha movimenti meno vivaci ed è molto più silenziosa. Il canto è costituito da una sequenza di note dolci e un po’ tristi che talora può ricordare quello dell’Usignolo. Ha un volo battuto, in genere breve, ondulato e svolazzante.

Alimentazione – Si ciba di Insetti e soprattutto di loro uova e larve; nella stagione invernale appetisce i semi delle conifere.

Riproduzione – Nei tronchi marcescenti a poca altezza dal suolo la femmina scava la cavità ove allestire il nido con muschio, frammenti legnosi, erbe secche, qualche pelo e piuma. Nell’anno compie una covata. Le 7-8 uova deposte vengono incubate per circa 2 settimane dalla sola femmina, alla quale il maschio procura il cibo. I pulcini sono nidicoli e vengono allevati da entrambi i genitori. I giovani abbandonano il nido tra la seconda e la terza settimana di vita.

Status e conservazione – La specie in Europa è considerata in uno stato di conservazione favorevole.

Livello di protezione – La Cincia alpestre è specie: rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).

Mario Spagnesi

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