OTARDA Otis tarda Linnaeus, 1758
DISTRIBUZIONE – L’Otarda è presente nella Penisola Iberica centro-meridionale, Ungheria, Russia meridionale, Turchia, Asia centrale. Le popolazioni delle regioni circummediterranee sono tendenzialmente sedentarie, quelle delle regioni più settentrionali ed orientali sono migratrici od erratiche.
In Italia è rara e accidentale.
HABITAT – Frequenta ambienti steppici e zone coltivate in forma estensiva, pressoché prive di vegetazione arborea e pianeggianti.
COMPORTAMENTO – Ha abitudini gregarie e si riunisce in branchi più o meno numerosi, ad eccezione del periodo riproduttivo. Solo i maschi giovani non atti alla riproduzione mantengono un comportamento gregario tutto l’anno. Di indole piuttosto sospettosa e diffidente, prende il volo o si nasconde al minimo sentore di pericolo. Cammina lentamente e con andatura maestosa. Nel volo, lento e sostenuto, tiene il collo e le zampe distesi.
ALIMENTAZIONE – Si ciba sia di vegetali selvatici e coltivati (germogli, steli, semi) sia di Insetti, Molluschi, Anellidi e piccoli Vertebrati (rane, lucertole).
RIPRODUZIONE – La stagione riproduttiva è compresa tra fine aprile e maggio e gli accoppiamenti sono preceduti da un elaborato cerimoniale di corteggiamento: il maschio compie una parata con la testa affondata nelle spalle, mustacchi eretti, sacco d’aria golare rigonfio, ali abbassate ed agitate, coda spiegata e penne bianche poste in evidenza. Nel nido sul terreno tra la vegetazione erbacea vengono deposte 2-3 uova, che sono incubate dalla sola femmina per 26-28 giorni. I pulcini sono nidifughi e vengono accuditi dalla madre. All’età di circa un mese compiono i primi voli e col sopraggiungere dell’inverno si rendono indipendenti.
STATUS E CONSERVAZIONE – La specie è globalmente minacciata e in diminuzione. L’uso di pesticidi, la messa a coltura dei residui ambienti steppici, il pascolo eccessivo e l’elevato disturbo antropico hanno determinato il rapido declino delle popolazioni europee.
LIVELLO DI PROTEZIONE – L’Otarda è specie: nei confronti della quale sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat (Direttiva Uccelli 2009/147/CE, all. I); minacciata e nei confronti della quale sono richiesti accordi internazionali per la sua conservazione e gestione (Convenzione di Bonn, all. I e II); rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); particolarmente protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157, art. 2).
Mario Spagnesi