L’espressione artistica e lo studio degli animali e delle piante hanno una grandissima importanza nell’educazione del fanciullo; entrambi concorrono allo sviluppo umano del ragazzo stimolando le sue capacità immaginative e l’aspirazione al bello. Egli si abitua all’osservazione dei caratteri particolari dei corpi viventi. L’idea di coinvolgere i ragazzi nell’esplorazione del mondo delle piante officinali è nata quando un’amica, Anna Maria Masciotti, insegnante di disegno artistico ha letto un articolo apparso sulla rivista Natura&Montagna che parlava della creazione del Giardino botanico alpino Esperia, dei suoi scopi estetici, ma soprattutto economici tramite lo sfruttamento industriale della coltivazione di piante officinali. Con entusiasmo, è riuscita a guidare i suoi giovani alunni alla scoperta, alla conoscenza e alla diretta osservazione di quanto la natura ci offre con le piante medicinali, aromatiche ed affini. Nel rispetto della spontaneità e delle capacità degli alunni ha lasciato ad ogni ragazzo la libera scelta della tecnica grafica e pittorica. Piena libertà di espressione artistica dunque, ma anche correttezza scientifica. Sappiamo che l’osservazione dei fenomeni che materialmente si manifestano, attraggono l’alunno e ne stimolano l’interesse. L’Insegnante ha saputo non limitare l’indagine alla sola questione che ha formato l’oggetto della ricerca: la pittura delle piante officinali, ma ha saputo guidare gli alunni a scoprire altri fatti e fenomeni collegati, affinché essi spaziassero nel vasto campo delle scienze. Gli alunni hanno intuito che il mondo animale, vegetale, minerale è legato alla storia dell’uomo, e perciò procede in correlazione al progredire delle conoscenze geografiche e storiche. Il sapere così conquistato ha appassionato gli scolari anche perché in tal modo sono riusciti a cogliere l’armonia e la bellezza della natura (Liliana Zambotti).

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