TOPORAGNO ALPINO Sorex alpinus Schinz, 1837
Distribuzione – Il Toporagno alpino è diffuso sui sistemi montuosi delle Alpi, dei Balcani e dei Carpazi; sono note alcune popolazioni su montagne isolate della Germania.
In Italia è presente sulle catene montuose alpine e prealpine.
Habitat – Frequenta diversi tipi di ambienti, comunque sempre umidi, compresi tra i 300 e gli oltre 2.000 m di altitudine. Alle basse quote frequenta principalmente piccole gole e precipizi in prossimità di corsi d’acqua. Salendo di quota è presente anche in aree boscate ricche di formazioni rocciose e pietraie. Alle altitudini più elevate tende ad occupare ambienti più aperti, dove cerca rifugio tra le fessure delle rocce o sotto le pietre.
Comportamento e Alimentazione – Probabilmente simili a quelle del Toporagno comune.
Riproduzione – Non si dispone di osservazioni specifiche sulla biologia riproduttiva di questa specie. Si ritiene che gli accoppiamenti siano possibili tutto l’anno, ma più di frequente tra la primavera e l’estate. Nella stagione riproduttiva una femmina porta a termine da 2 a 4 gravidanze. Dopo l’accoppiamento la femmina predispone da sola il nido in una galleria sotterranea o in cavità varie, accumulando erbe, foglie e muschio. Al termine della gravidanza, che dura circa 3 settimane, vengono partoriti da 3 a 9 piccoli ciechi e nudi. I giovani raggiungono la maturità sessuale per lo più nell’anno stesso della nascita.
La durata massima della vita in natura è stimata inferiore ai 2 anni; in cattività l’età massima registrata è di 3 anni.
Status e conservazione – La specie sembra diffusa in tutto il suo areale con popolazioni che non mostrano densità molto elevate. La deforestazione e la distruzione di piccoli corsi d’acqua possono rappresentare fattori di minaccia.
Livello di protezione – Il Toporagno alpino è specie: protetta il cui sfruttamento non dovrà comprometterne la sopravvivenza (Convenzione di Berna, all. III); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).
Mario Spagnesi