TOPORAGNO NANO Sorex minutus Linnaeus, 1766
Distribuzione – Il Toporagno nano è specie euro-asiatica, ampiamente diffusa in Europa con esclusione di gran parte della Penisola Iberica.
In Italia è presente in tutta la penisola, anche se in modo discontinuo, mentre è assente nel Tavoliere delle Puglie, in Sicilia, Sardegna e isole minori.
Habitat – Frequenta di preferenza le foreste miste decidue, dove si rinviene ai margini di pascoli, prati incolti con sterpaglie e cespugli. Dalle aree collinari sino a quote superiori ai 2.000 m s.l.m. occupa quindi ambienti con una discreta copertura vegetale, che fornisce buone possibilità di rifugio.
Comportamento – Ha abitudini meno fossorie dei congeneri ed è un buon arrampicatore. È attivo sia di giorno che di notte. Per trascorrere le ore di riposo si rifugia in un nido a forma di piccola palla costruito con erba secca in un luogo riparato.
Alimentazione – La dieta è costituita da Insetti preferibilmente epigei.
Riproduzione – Il periodo riproduttivo è di solito compreso tra la primavera e l’autunno e in tale arco di tempo una femmina porta a termine 3-4 gravidanze. Al termine della gravidanza, che dura circa 3 settimane, la femmina partorisce da 2 a 9 piccoli. I giovani crescono in fretta e acquisite le dimensioni simili a quelle degli adulti abbandonano il nido. La maturità sessuale è in genere raggiunta nella primavera dell’anno successivo alla nascita, anche se talvolta le giovani femmine possono riprodursi subito dopo aver lasciato il nido.
La durata massima della vita in natura è stimata in circa 18-19 mesi; in cattività l’età massima registrata è di 27 mesi.
Status e conservazione – Questa specie è abbastanza comune negli ambienti più favorevoli sebbene, come tutti gli Insettivori, risenta degli effetti delle sostanze chimiche impiegate in agricoltura e della distruzione delle foreste.
Livello di protezione – Il Toporagno nano è specie: protetta il cui sfruttamento non dovrà comprometterne la sopravvivenza (Convenzione di Berna, all. III); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).
Mario Spagnesi