BERTA MINORE Puffinus yelkouan (Acerbi, 1827)
DISTRIBUZIONE – La Berta minore è una specie migratrice diffusa come nidificante nelle isole del Tirreno, del Canale di Sicilia e dell’Adriatico, nonché nelle isole greche dello Ionio e dell’Egeo fino al settore sudoccidentale del Mar Nero. Al termine della stagione riproduttiva le popolazioni si spostano verso Sud e verso Est, concentrandosi principalmente nel Mar Nero, ma già in autunno e in inverno ritornano verso le zone di nidificazione.
In Italia è nidificante, migratrice regolare e svernante. I movimenti migratori post-riproduttivi iniziano a luglio e a partire da dicembre si assiste al ritorno nelle zone di nidificazione.
HABITAT – In periodo non riproduttivo è strettamente pelagica, mentre per la nidificazione si insedia su isole, isolotti, coste rocciose.
COMPORTAMENTO – È monogama e le coppie rimangono unite per molti anni. Ha tendenze gregarie in ogni periodo dell’anno. Nella stagione nuziale
compie ampi voli notturni e crepuscolari a forma di otto davanti alle colonie. Ha l’abitudine di accodarsi ai pescherecci per cibarsi di pesci o altri residui organici buttati a mare. Come le altre berte è abilissima a sfruttare ogni minima corrente ascensionale, ciò che le consente di volare ad ali spiegate sulla cresta delle onde, mantenendosi a pochi centimetri dalla superficie dell’acqua; spesso il branco vola in fila indiana.
ALIMENTAZIONE – Si ciba di Pesci, Molluschi, Crostacei, alghe e piante marine.
RIPRODUZIONE – Sulle coste dirupate viene allestito il nido in una spaccatura della roccia, tra i massi, in una grotta o nelle tane dei conigli selvatici. Nell’anno compie una sola covata e la deposizione dell’unico uovo ha luogo tra la fine di marzo e aprile. L’incubazione è effettuata per circa 50 giorni sia dalla femmina sia dal maschio, che si alternano quasi settimanalmente. Il pulcino è semi inetto e nidicolo, e rimane nel nido per circa 70 giorni. Entrambi i genitori provvedono a nutrirlo con cibo rigurgitato. Poco dopo la nascita il piccolo subisce un rapido ingrassamento, tanto da superare il peso di un adulto. Allorché inizia la crescita delle penne, il grasso viene rapidamente smaltito.
STATUS E CONSERVAZIONE – La specie in Europa è considerata in uno stato di conservazione favorevole, ma in Italia è ritenuta vulnerabile (Lista rossa degli uccelli italiani). Le maggiori minacce sono da imputare alla predazione delle uova e dei piccoli da parte di ratti, gatti e cani, e al disturbo dovuto all’antropizzazione delle coste per scopi turistici.
LIVELLO DI PROTEZIONE – La Berta minore è specie: nei confronti della quale sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat (Direttiva Uccelli 2009/147/CE, all. I); rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).
Mario Spagnesi