CAMOSCIO DELLE ALPI  Rupicapra rupicapra  (Linnaeus, 1758)

Distribuzione – Il Camoscio è presente in tutte le regioni montane dell’Europa centro-orientale sino ai monti del Caucaso ed alla Turchia. Per effetto di immissioni effettuate agli inizi del 1900 con soggetti provenienti dalle Alpi è inoltre presente in Nuova Zelanda.

In Italia è attualmente più o meno uniformemente diffuso, quantunque con densità differenti, su tutte le Alpi, dal Friuli-Venezia Giulia alla Liguria.

Habitat – Frequenta le aree forestali di conifere e latifoglie ricche di sottobosco ed intervallate da pareti rocciose, radure e canaloni, le praterie, i margini delle pietraie e, soprattutto, le cenge erbose al di sopra dei limiti della vegetazione arborea. In estate le femmine ed i giovani si tengono normalmente al di sopra del bosco, mentre i maschi adulti occupano mediamente quote meno elevate; durante l’inverno i camosci si ritirano verso zone rocciose situate al di sotto dei limiti del bosco ovvero sui pendii più ripidi e le creste ventose. Le aree frequentate risultano in genere comprese tra i 1.000 e i 2.500 m di altitudine, ma sono note anche per l’Italia colonizzazioni spontanee di aree boscate di bassa montagna, sino a livelli altitudinali di 400-500 m.

Comportamento – È attivo durante il giorno, ma nei luoghi ove è disturbato si reca al pascolo durante la notte e trascorre le ore diurne in riposo. È dotato di vista acuta e di udito e olfatto finissimi. Corre con celerità, mostrando una notevole agilità e prontezza di riflessi nel compiere salti, balzi e scalate di luoghi impervi. Le femmine ed i giovani conducono vita gregaria in branchi più o meno numerosi guidati da una femmina adulta, mentre i maschi adulti restano appartati in gruppi poco numerosi o vivono solitari e raggiungono le femmine nel periodo degli amori.

Alimentazione – Si ciba essenzialmente di sostanze vegetali: erbe fresche, fieno, fronde di arbusti, foglie di conifere, licheni, muschi, cortecce.

Riproduzione – Il periodo riproduttivo è compreso tra novembre e dicembre. Gli accoppiamenti sono preceduti da scontri rituali tra i maschi, di rado cruenti. In maggio-giugno, dopo una gestazione di 26-27 settimane, le femmine partoriscono in località estremamente impervie e nascoste 1 o, più di rado, 2 piccoli, il cui allattamento si protrae per circa 6 mesi. I giovani raggiungono la maturità sessuale a un anno e mezzo.

La durata della vita in natura è stimata in oltre i 20 anni; in cattività l’età massima registrata è di 25 anni.

Status e conservazione – Le popolazioni di questa specie non presentano problemi di conservazione essendo tendenzialmente in crescita in tutto l’areale.

Livello di protezione – Il Camoscio delle Alpi è specie: di interesse comunitario il cui prelievo potrebbe formare oggetto di misure di gestione (Direttiva Habitat 92/43/CEE, all. V); protetta il cui sfruttamento non dovrà comprometterne la sopravvivenza (Convenzione di Berna, all. III); oggetto di caccia (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157, art. 18).

Mario Spagnesi

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