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Occorre premettere che, fino agli anni Cinquanta del Novecento, in Italia le istanze in difesa della natura in tutte le sue multiformi espressioni e contro l’irrazionale sfruttamento delle risorse naturali del Paese erano promosse essenzialmente da un limitato numero di uomini di scienza e di cultura. A partire dagli anni Sessanta, l’eredità culturale di coloro che a pieno titolo possiamo definire i pionieri della protezione della natura in Italia fu fatta propria dalle nascenti associazioni protezionistiche, che agirono come vere e proprie casse di risonanza dei fondamentali principi ambientalistici, sensibilizzando gradualmente sempre più ampi strati dell’opinione pubblica. L’obiettivo era quello di far comprendere al popolo un concetto fondamentale per la stessa sopravvivenza dell’uomo e che può essere espresso dallo slogan “l’uomo per la natura e non l’uomo contro la natura”.

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