LEPRE SARDA  Lepus capensis  Linnaeus, 1758

Distribuzione – È presente in Sardegna con la sottospecie mediterraneus. Non è nota la popolazione dalla quale si è originata e caratterizzata la Lepre sarda. Si suppone un’introduzione in epoche protostoriche con soggetti del Nord Africa.

Habitat – Frequenta pressoché tutti gli ambienti dell’Isola, dalla pianura alla montagna, tuttavia le maggiori densità si osservano nelle aree di collina. Preferisce gli ambienti caratterizzati da piccoli appezzamenti coltivati a seminativi alternati ad aree cespugliate a macchia mediterranea e praterie naturali.

Comportamento – Prudente e sospettosa, ha tendenze solitarie ed appare piuttosto legata al proprio territorio, dal quale non si allontana sensibilmente se non vi è costretta dall’eccessivo disturbo. Possiede udito e olfatto molto sviluppati, ma ha vista poco acuta. Corre molto velocemente con improvvisi scarti ed è capace di compiere lunghi salti. Trascorre il giorno al riparo della vegetazione in un covo poco profondo che scava con le zampe anteriori e modella col corpo, mentre si fa attiva al crepuscolo e durante la notte.

Alimentazione – Si ciba erbe fresche e secche, frutta, bacche, semi, funghi, ghiande, germogli di cereali invernali, cortecce.

Riproduzione – È poligama ed i maschi si combattono per il diritto all’accoppiamento. La persistente siccità estiva che caratterizza il clima della Sardegna e la conseguente scarsità di fonti alimentari sembrano i fattori che influenzano la riproduzione e in particolare il numero di piccoli nati per ciascun parto. Dopo una gestazione di circa 42 giorni la femmina partorisce, da 3 a 4 volte all’anno, un numero variabile da 1 a 3 piccoli in un covo sul terreno. I leprotti, che nascono con occhi aperti e ricoperti di pelo, sono in grado di muoversi autonomamente dopo poche ore dalla nascita e vengono allattati per circa 3-4 settimane. La maturità sessuale viene raggiunta all’età di 5-6 mesi negli individui nati in primavera e a 11-13 mesi in quelli nati in estate-autunno.

La durata media della vita in natura è stimata in 3-4 anni; in cattività l’età massima registrata è di 8 anni.

Status e conservazione – La popolazione ha subito una generale flessione numerica rispetto al passato, per quanto localmente sia presente con densità ancora discrete nelle aree protette. L’applicazione di corretti modelli di gestione venatoria, affinché il prelievo venga rapportato alla produttività naturale, il controllo del bracconaggio, la riduzione dei fattori limitanti di origine antropica (sfalci ed incendi dei pascoli), il controllo del randagismo e gli interventi tesi ad aumentare la capacità recettiva dell’ambiente, risultano essenziali per la tutela di questa specie.

Livello di protezione – La Lepre sarda è specie: protetta il cui sfruttamento non dovrà comprometterne la sopravvivenza (Convenzione di Berna, all. III); oggetto di caccia (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157, art. 18).

Mario Spagnesi

 

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