Il Prof. Alessandro Ghigi racconta nel suo libro “Fauna e caccia” i precedenti che hanno condotto all’istituzione del Parco Nazionale di Abruzzo: Con atto notarile 21 giugno 1872 la famiglia Sipari di Pescasseroli cedette al Re Vittorio Emanuele II, che aveva espresso il desiderio di andare a caccia all’orso, la riserva di caccia su tre montagne di proprietà Sipari. Le giunte comunali di Opi, Pescasseroli, Villa Vallelonga, Collelongo, Lecce, Gioia, Balsorano e Castellafiume deliberarono di riservare illimitatamente al Re la caccia grossa. Vittorio Emanuele II, nell’aprile del 1873, accettò l’offerta della riserva, che fu dunque costituita in riserva reale di caccia, nella quale per un complesso di circostanze varie non fu mai possibile al Re di andare a fare la progettata caccia all’orso. Umberto I si disinteressò della cosa e la riserva fu soppressa.