MOSCARDINO Muscardinus avellanarius (Linnaeus, 1758)
Distribuzione – Il Moscardino è diffuso in Europa dai Pirenei al fiume Volga e dalle zone meridionali di Scandinavia e Inghilterra al bacino del Mediterraneo. È assente in Danimarca.
In Italia è presente pressoché in tutta la penisola, pur essendo raro nelle aree maggiormente antropizzate. È pure presente in Sicilia, mentre è assente in Sardegna e nelle isole minori.
Habitat – È un tipico abitante delle siepi e delle zone ecotonali situate ai margini del bosco, nonché di qualunque area boscata provvista di sottobosco. Frequenta pure i boschi di conifere con abbondante presenza di arbusti, soprattutto nelle aree più aperte e nelle radure; predilige tuttavia i boschi cedui di querce non troppo maturi, all’interno dei quali trova le condizioni ideali dal punto di vista alimentare e della struttura della vegetazione. È diffuso in maniera uniforme dal livello del mare fino a circa 1.500 m di altitudine.
Comportamento – Conduce vita quasi esclusivamente arboricola e si arrampica e salta con grande agilità. È attivo durante la notte, sebbene sia possibile incontrarlo anche in pieno giorno. Parzialmente gregario, vive sia isolato che in famiglie. Durante il giorno riposa in un nido estivo di forma rotondeggiante costruito con materiale vegetale sugli alberi, in cespugli o nel folto delle siepi ad altezze comprese tra 1 e 3 metri. Trascorre il letargo, da ottobre ad aprile, in un nido invernale ben tappezzato di materiali soffici posto tra le siepi o in cavità di alberi. Contrariamente al Ghiro e al Quercino non accumula cibo all’interno del nido prima del letargo. Il profondo sonno invernale può essere interrotto quando il clima diviene più mite.
Alimentazione – La dieta comprende una grande varietà di frutta e semi del bosco (nocciole, ghiande, faggiole, bacche, piccoli frutti, ecc.), germogli e cortecce, ma anche Insetti e loro larve, uova e nidiacei, soprattutto nel periodo immediatamente seguente il risveglio primaverile.
Riproduzione – La stagione riproduttiva si prolunga per tutta l’estate, da maggio a settembre, talvolta fino ad ottobre. In genere una femmina porta a termine una o, più di rado, due gravidanze all’anno. Dopo una gestazione di circa 23 giorni, la femmina partorisce da 3 a 5 piccoli in un nido estivo sugli alberi dall’aspetto di un gomitolo di erbe e cortecce, in cui alle volte non si distingue neppure l’entrata. I piccoli alla nascita sono ciechi e nudi, ma a 2 settimane sono già rivestiti di pelo e a 18 giorni aprono gli occhi. Il loro allattamento si protrae per circa 4 settimane e all’età di circa 40 giorni si rendono indipendenti. La maturità sessuale è raggiunta a poco più di 2 mesi d’età.
La durata della vita in natura è mediamente stimata in 3-4 anni; in cattività l’età massima registrata è di 6 anni.
Status e conservazione – Le mutate tecniche agricole, che hanno ridotto l’ambiente preferito dal Moscardino, hanno determinato la scomparsa di questa specie da molte località di pianura. La sua presenza permane discreta in tutte le aree boscate.
Livello di protezione – Il Moscardino è specie: di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa (Direttiva Habitat 92/43/CEE, all. IV); protetta il cui sfruttamento non dovrà comprometterne la sopravvivenza (Convenzione di Berna, all. III); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).
Mario Spagnesi