PELLICANO RICCIO  Pelecanus crispus  Bruch, 1832

DISTRIBUZIONE – Il Pellicano riccio è una specie parzialmente migratrice, il cui areale di nidificazione molto frammentato si estende dalla Penisola Balcanica alla Mongolia. Le popolazioni migratrici svernano in India, Iran, Iraq, Turchia ed Egitto, mentre le altre rimangono nelle aree di nidificazione o effettuano modesti spostamenti dispersivi. La migrazione post-riproduttiva verso i quartieri di svernamento ha luogo tra agosto e ottobre, mentre quella pre-riproduttiva verso i quartieri di nidificazione si svolge prevalentemente in marzo.

In Italia è presente occasionalmente.

HABITAT – Frequenta le zone umide interne e costiere anche di piccola estensione, ricche di isolotti e di vegetazione palustre emergente.

COMPORTAMENTO – Ha abitudini coloniali e spesso si associa col Pellicano. Esprime un volo maestoso con battute e planate, e veleggia anche a grande altezza. S’innalza in volo dall’acqua con difficoltà. Buon nuotatore, esegue anche piccoli tuffi senza immergersi a lungo e completamente. Spesso effettua battute di pesca collettive: vari individui si dispongono in semicerchio in prossimità di un branco di pesci e li costringono a concentrarsi in zone dove possono essere catturati facilmente; tenendo il becco in parte immerso, raccoglie la preda nella borsa cutanea di cui è provvisto il becco nella parte inferiore.

ALIMENTAZIONE – Si ciba essenzialmente di Pesci.

RIPRODUZIONE – In una depressione del terreno, al riparo o meno della vegetazione arbustiva, viene predisposto il nido in modo grossolano utilizzando erbe, stecchi, alghe e canne anche marcescenti. Nell’anno compie una sola covata e la deposizione delle uova ha luogo tra aprile e maggio. Le 3-4 uova deposte sono incubate dalla sola femmina per circa un mese. I pulcini si trattengono per qualche tempo nel nido. Entrambi i genitori provvedono a nutrire la prole: i giovani introducono il becco e la testa entro la borsa del becco del genitore e si impossessano del pesce parzialmente digerito.

STATUS E CONSERVAZIONE – La specie in Europa ha uno stato di conservazione sfavorevole ed è ritenuta vulnerabile. Il forte declino verificatosi a partire dall’inizio del Novecento è imputabile alle bonifiche delle zone umide, alla contaminazione da insetticidi, alla persecuzione operata dai piscicoltori e al disturbo ad opera dell’uomo nelle zone di nidificazione.

LIVELLO DI PROTEZIONE – Il Pellicano riccio è specie: nei confronti della quale sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat (Direttiva Uccelli 2009/147/CE, all. I); minacciata e nei confronti della quale sono richiesti accordi internazionali per la sua conservazione e gestione (Convenzione di Bonn, all. I e II); rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); particolarmente protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157, art. 2).

Mario Spagnesi

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