PIPISTRELLO DI SAVI  Hypsugo savii  (Bonaparte, 1837)

Distribuzione – Il Pipistrello di Savi è diffuso nell’Europa continentale e mediterranea, Isole Canarie, Marocco, Algeria, Asia fino al Giappone, India nord-orientale e Birmania.

In Italia è presente in tutta la penisola, in Sicilia, Sardegna e isole minori (Elba, Capraia, Gorgona, Giglio, Capri, Ustica, Salina, Vulcano).

Habitat – Frequenta le zone costiere, le aree rocciose, i boschi e le foreste di ogni tipo, nonché i più vari ambienti antropizzati, dalle zone agricole alle grandi città; si spinge fino ad altitudini superiori ai 2.000 m sulle Alpi.

Comportamento – È quasi certamente sedentario, tuttavia è capace di compiere spostamenti di una certa entità. In estate si rifugia, anche per la riproduzione, nelle fessure delle rocce e dei manufatti, nei fienili, nei sottotetti e in altri ambienti riparati, occasionalmente nelle cavità degli alberi. Trascorre l’inverno nelle fessure presenti nelle cavità sotterranee naturali e artificiali o nelle cavità degli alberi.

Lascia il rifugio di regola prima del tramonto e caccia per quasi tutta la notte con volo relativamente lento, rettilineo, intervallato da brevi planate, di solito poco sopra la superficie dell’acqua e della chioma degli alberi, lungo i rilievi rocciosi e le strade forestali o cittadine, anche alla luce dei lampioni.

Alimentazione – Cattura piccoli Insetti, che verosimilmente preda solo in volo.

Riproduzione – Il periodo degli accoppiamenti è compreso tra fine agosto e settembre. Le colonie riproduttive sono composte di regola da un numero variabile da 20 a 70 femmine. L’ovulazione e la fecondazione avvengono solo la primavera successiva all’accoppiamento. Tra giugno e la metà di luglio la femmina partorisce 2 (più di rado 1) piccoli inetti, che si rendono indipendenti all’età di 7-8 settimane. La maturità sessuale nelle femmine viene raggiunta a un anno di età.

Non è nota la longevità.

Status e conservazione – La specie è ritenuta a basso rischio. Inquinamento a parte, il maggior pericolo è rappresentato dall’azione di disturbo da parte dell’uomo nei rifugi abituali.

Livello di protezione – Il Pipistrello di Savi è specie: di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa (Direttiva Habitat 92/43/CEE, all. IV); nei confronti della quale sono richiesti accordi internazionali per la sua conservazione e gestione (Convenzione di Bonn, all. II); rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).

Mario Spagnesi

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