RAMPICHINO ALPESTRE Certhia familiaris Linnaeus, 1758
Distribuzione – Il Rampichino alpestre è una specie sedentaria e localmente migratrice diffusa con circa 23 sottospecie in Europa, Asia, America settentrionale e centrale. Nell’Europa sud-occidentale l’areale è piuttosto frammentato.
In Italia nidifica sulle Alpi e in alcune aree appenniniche. Localmente compie movimenti altitudinali, spostandosi in inverno verso zone a minore altitudine rispetto a quelle di nidificazione.
Habitat – Frequenta boschi d’alto fusto di conifere, di latifoglie o misti dalla pianura alla montagna, parchi e giardini con presenza di grandi alberi.
Comportamento – Ha abitudini schive e solitarie, e di rado si riunisce in piccoli gruppi familiari. Se allarmato si immobilizza sul posto dalla parte opposta al presunto pericolo. Si sposta agevolmente lungo i tronchi degli alberi, aggrappandosi alla corteccia con le robuste e lunghe unghie ricurve e puntellandosi e bilanciandosi con la coda. Preferisce spostarsi nella metà superiore degli alberi, procedendo a spirale lungo il tronco fino alla cima o all’estremità dei rami alla ricerca delle piccole prede. Possiede un volo ondulato simile a quello delle cince, in genere breve da un tronco all’altro. Al calare della luce del giorno trova rifugio nelle fessure delle cortecce o nelle cavità dei vecchi alberi.
Alimentazione – Si ciba di Insetti, loro uova e larve, ragni, piccoli Molluschi e qualche seme.
Riproduzione – Il nido viene allestito con schegge di legno, steli d’erba, tele di ragno e piume dietro una corteccia scostata o nella profonda fessura di un tronco. Nell’anno compie una o, a volte, due covate da aprile in poi. Le 5-6 uova deposte sono incubate dalla femmina per circa 2 settimane. I pulcini sono nidicoli e vengono allevati da entrambi i genitori. I giovani abbandonano il nido all’età di 14-15 giorni.
Status e conservazione – La specie in Europa è considerata in uno stato di conservazione favorevole.
Livello di protezione – Il Rampichino alpestre è specie: rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).
Mario Spagnesi