STAMBECCO DELLE ALPI  Capra ibex   Linnaeus, 1758

Distribuzione – Lo Stambecco era diffuso in tempi storici su tutto l’arco alpino. A seguito dei massicci abbattimenti cui è stato oggetto, nella seconda metà del XIX secolo sopravviveva esclusivamente nel territorio del Gran Paradiso. Le prime misure protettive emanate dal Re Vittorio Emanuele II (vincolo di Riserva Reale di Caccia del Gran Paradiso) e la istituzione del Parco Nazionale nel 1922 hanno evitato l’estinzione della specie. Questa residua popolazione ha rappresentato la fonte originaria per le operazioni di reintroduzione condotte sulle Alpi, ove è di nuovo presente, sia pure con un areale fortemente frammentato, dalle Alpi Marittime ad occidente sino alle Alpi Calcaree della Stiria e alle Alpi del Karawanke, tra Carinzia e Slovenia, ad oriente.

Habitat – Frequenta le pareti rocciose e le praterie ad altitudini comprese tra i 1.600 ed i 2.800 m s.l.m. in inverno e tra i 2.300 ed i 3.200 m s.l.m. in estate.

Comportamento – Come tutti i rappresentanti del genere Capra, è un ottimo arrampicatore: scala le pareti rocciose più impervie ed è in grado di spiccare balzi di alcuni metri tra un precipizio e l’altro. Sedentario e parzialmente confidente, si lascia avvicinare con relativa facilità. È dotato di vista, olfatto e udito ottimi. Attivo principale durante le ore del giorno, alterna fasi di alimentazione e spostamento a fasi di riposo e ruminazione. È di indole gregaria e l’organizzazione sociale si basa soprattutto su di una distinzione abbastanza netta dei sessi. I maschi molto vecchi conducono vita solitaria; le femmine e i giovani vivono in branchi distinti da quelli dei maschi adulti.

Alimentazione – È un ruminante pascolatore caratterizzato da una certa selettività per alimenti concentrati. Si ciba principalmente delle erbe dei pascoli, ma d’inverno si accontenta anche di muschi, licheni e foglie di conifere.

Riproduzione – Il periodo riproduttivo è compreso tra la fine di dicembre e gennaio ed i maschi si contendono il diritto all’accoppiamento con aspri combattimenti, di rado cruenti. La gestazione si protrae per circa 22 settimane e in maggio-giugno vengono partoriti 1 o, più di rado, 2 piccoli. Il sito ove partorire è scelto in zone particolarmente inaccessibili e per un certo tempo le madri conducono vita appartata con i loro capretti. Solo verso luglio si riformano i branchi femminili. I giovani sono allattati per circa sei mesi e raggiungono la maturità sessuale all’età di un anno e mezzo.

La durata massima della vita accertata in natura è di 17 anni.

Status e conservazione – La popolazione complessiva di questa specie presente attualmente nel territorio italiano è stimata in circa 13.000 individui raggruppati in 70 colonie, ed appare in costante crescita.

Livello di protezione – Lo Stambecco delle Alpi è specie: di interesse comunitario il cui prelievo potrebbe formare oggetto di misure di gestione (Direttiva Habitat 92/43/CEE, all. V); protetta il cui sfruttamento non dovrà comprometterne la sopravvivenza (Convenzione di Berna, all. III); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).

Mario Spagnesi

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