Valanghe

Le insidie del manto nevoso

 

 

Talvolta la valanga si forma anche nella neve appena caduta … Per chi si trova a venir travolto da una valanga vale il consiglio di portare le mani al viso …

________________________________________________________

 

Il pericolo di valanghe è sempre incombente nelle località innevate. Senza alcun preavviso enormi masse di neve e terriccio si distaccano dai costoni montuosi e precipitano a valle spazzando via tutto ciò che incontrano nel loro cammino.

Interi villaggi sono stati sepolti dalla neve provocando la morte di intere comunità umane. Al giorno d’oggi nei villaggi svizzeri le case a rischio vengono costruite nella forma di navi aventi la prua diretta verso la montagna al fine di deviare la neve che precipita a valle.

Vibrazioni causate da suoni intensi quali il rombo delle artiglierie e il tuono che accompagna il fulmine sono in grado di innescare il meccanismo di scivolo.

Dal punto di vista fisico le condizioni per il verificarsi del fenomeno non sono state del tutto individuate. È certo che le cause vanno ricercate in episodi verificatisi precedentemente alla grande nevicata dal cui deposito si dipartono le valanghe.

Il manto nevoso può talvolta subire l’azione del Foehn, il vento caldo e secco che spira talvolta nelle località montane. La neve di superficie tende a sciogliersi. Al cessare del Foehn segue in generale un brusco abbassamento della temperatura dell’aria. Lo strato superficiale di neve si modifica sensibilmente nel senso che diviene duro tanto da assumere talvolta la veste di un velo di ghiaccio trasparente. La neve che si accumula in tempi successivi non si salda alla vecchia. Lo strato di neve caduto precedentemente fa da scivolo alla massa di neve accumulatasi in un secondo tempo. Basta un piccolo impulso per creare la valanga.

Talvolta la valanga si forma anche nella neve appena caduta sul terreno nudo. Si è scoperto che, a causa di abbassamenti di temperatura, si formano sul terreno, per sublimazione del vapor acqueo atmosferico, cristalli di ghiaccio esagonali a forma di coppa normalmente invisibili a occhio nudo. In tali circostanze la neve caduta non fa presa sul terreno. Il confine tra neve e suolo si configura come una superficie di instabilità dell’insieme. La totalità delle particelle di ghiaccio saldata al suolo si comporta come uno strato lubrificante di scorrimento quando il deposito di neve viene sollecitato a muoversi.

Per chi si trova a venir travolto da una valanga vale il consiglio di portare le mani al viso allontanando il più possibile i gomiti dal corpo. Si forma un piccolo volume d’aria sufficiente a mantenere in vita il malcapitato per un tempo talvolta minore di quello impiegato per lo scavo della neve da parte dei soccorritori.

Ottavio Vittori

Scarica il pdf