VESPERTILIO DI BLYTH Myotis blythii (Tomes, 1857)
Distribuzione – Il Vespertilio di Blyth è diffuso nell’Europa centro-meridionale, Ucraina meridionale, Caucaso, Turchia, Iran fino all’India nord-occidentale, Nepal, Mongolia e Cina.
In Italia è presente in tutta la penisola, in Sicilia e Isola di Vulcano.
Habitat – Frequenta gli ambienti più vari dal livello del mare ad almeno fino a 1.000 m di quota.
Comportamento – Il Vespertilio di Blyth è stato riconosciuto solo di recente come specie distinta dal Vespertilio maggiore, per cui non si dispone ancora di sufficienti informazioni sulla sua biologia. È sedentario e occasionalmente è capace di compiere spostamenti anche di alcune centinaia di chilometri.
Lascia il rifugio a notte iniziata per cacciare nelle zone più o meno riccamente erbose (steppe, praterie, prati, pascoli), evitando le aree aride e denudate, quelle erbose rasate di fresco o degradate e qualsiasi tipo di bosco e foresta. Ha un volo rapido e agile, caratterizzato da brevissimi tratti planati e da frequenti percorsi ad anello.
Alimentazione – Cattura soprattutto Artropodi erbicoli.
Riproduzione – Si ritiene che il periodo degli accoppiamenti inizi in autunno e si prolunghi fino alla primavera. Le colonie riproduttive sono composte da alcune centinaia e fino ad alcune migliaia di femmine. L’ovulazione e la fecondazione avvengono solo la primavera successiva all’accoppiamento. In giugno la femmina partorisce un solo piccolo inetto, che all’età di circa 6 settimane si rende indipendente. La maturità sessuale viene raggiunta probabilmente a un anno di età.
La durata della vita in natura è stimata tra i 2 e i 3 anni e mezzo; l’età massima nota è di 30 anni.
Status e conservazione – La specie è ritenuta vulnerabile. Inquinamento a parte, il maggior pericolo è rappresentato dall’azione di disturbo da parte dell’uomo nei suoi rifugi abituali.
Livello di protezione – Il Vespertilio di Blyth è specie: di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa (Direttiva Habitat 92/43/CEE, all. IV); nei confronti della quale sono richiesti accordi internazionali per la sua conservazione e gestione (Convenzione di Bonn, all. II); rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157).
Mario Spagnesi